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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

sabato 5 aprile 2014

A 10 anni dalla morte di Giuseppe Selvaggi giornalista del “Messaggero” e del “Tempo” una lettera inedita di Mario Luzi e Carlo Belli Inediti e autografi studiati e curati da Pierfranco Bruni

Centro Studi

e  Ricerche

Francesco Grisi
 
Pierfranco Bruni: “Selvaggi resta un punto di riferimento che va riconsiderato e riletto come poeta e come intellettuale oltre che come acuto e attento giornalista. Un uomo impegnato per la libertà della cultura soprattutto alla luce di questi nuovi documenti e sottolinea delle attenti riflessioni sul valore della lingua italiana come principio fondante dell’identità nazionale dell’Italia”.
 
  
     
Selvaggi - Bruni
A dieci anni dalla scomparsa di
Giuseppe Selvaggi inediti e lettere di Mario Luzi e Carlo Belli. Un intellettuale che ha sempre creduto nel messaggio della poesia. Un monito importante per una ricerca che pone all'attenzione il ruolo di un uomo e di uno scrittore che ha saputo sempre confrontarsi con il quotidiano. Selvaggi ha segnato un percorso indelebile nella poesia calabrese contemporanea.
      Il Centro Studi e Ricerche "Francesco Grisi", diretto da Pierfranco Bruni, ha curato, in un elegante volume pubblicato dall’editore  “Il Coscile”,  sei lettere inedite e autografe di Giuseppe Selvaggi nelle quali si parla di letteratura, di problemi esistenziali, religiosi, di scrittori, di libri e altri documenti. Selvaggi era nato in Calabria (Cassano Ionio)  nel 1923 e morto a Roma nel 2004.

Lo studio di Bruni: "Giuseppe Selvaggi e il sentimento del tempo"  pubblica due lunghe lettere nelle quali si racconta di San Francesco di Paola e di Carlo Belli.
da sx: Selvaggi, Bruni, Gasparri, Fava
Nel testo è riportata la lettera autografa di Mario Luzi. Nella lettera, datata 20 aprile 1983, Luzi riferendosi al primo libro di Selvaggi, ''Fior di notte'',  parla di un libro come  ''una toccante sorpresa'' che suscita un ''effetto singolare''.
Un’altra importante testimonianza è anche la lettera autografa di Carlo Belli. Tra le pagine di Selvaggi, proposte nel volume, si fanno i nomi di altri scrittori tra i quali vi è anche quello di Antonio Altomonte. Ma il testo si arricchisce di un saggio nel quale si analizza la poesia del Novecento e i riferimenti mediterranei attraverso un percorso poetico preciso con dei nomi caratterizzanti.
      Con “Scoperta dell’Europa” che risale al 1948, un saggio profetico nella difesa della tradizione italiana in Europa attraverso la lingua e la cultura, pose le basi per tutelare la lingua italiana, con la sua identità, in Europa. Un dibattito posto da Selvaggi con coraggio non dimenticando il valore delle culture popolari antiche. Ma l’Italiano, diceva, va difeso e posto come elemento centrale nella storia dell’identità di una Nazione come la nostra.
      "Vuole essere un omaggio a un grande poeta (giornalista e scrittore) del nostro tempo, sottolinea Pierfranco Bruni, che ha tracciato una linea generazionale nel contesto della letteratura degli anni Cinquanta. Selvaggi è stato un riferimento non solo sul piano letterario, ma culturale in senso molto più ampio. In queste lettere ci sono riferimenti a approcci che rimandano alle nostre lunghe conversazioni e ai nostri incontri e costituiscono un modello di quel legame, per un intellettuale come Selvaggi, tra letteratura e vita tutto intrecciato di armonie, disarmonie, amore, conflitti. È stato un antesignano del dibattito sull’importanza della difesa della lingua italiana con il suo saggio. ‘Scoperta dell’Europa’ che risale al 1948".
      Il testo di Bruni raccoglie anche altro materiale: foto, una poesia autografa e documenti letterari di estrema importanza. Il lavoro è curato da Pierfranco Bruni che ripropone alcuni scritti dedicati, nel corso degli anni, alla poesia di Giuseppe Selvaggi. Bruni, d'altronde, aveva già curato l'ultima edizione del primo libro di Selvaggi (risalente al 1941) dal titolo: "Fior di Notte" (edizione 1990) e, per l'occasione, aveva scritto un lungo saggio introduttivo, di cui se ne parla anche in una delle lettere inedite.
      "Sevaggi, aggiunge Pierfranco Bruni, è stato un poeta raffinatissimo e un attento critico d'arte che ha cercato sempre di sviluppare un confronto all'interno dei processi storici degli ultimi decenni. Era stato amico di Corrado Alvaro. Ma aveva creato legami con tutta la cultura letteraria di questi decenni. Pur dedicandosi costantemente alla letteratura e all'arte il giornalismo parlamentare ha rappresentato un tassello per capire e penetrare il quotidiano.  C’è da sottolineare che Selvaggi ha fatto parte della stampa parlamentare dal 1944 e ha lavorato nei quotidiani "Italia Sera", "Il Tempo", "Il Messaggero", "Il Secolo XIX". Ha diretto la rivista francese "Planéte". E' stato direttore della rivista di cultura politica "Idea". ".
      Il volume mette in evidenza, attraverso le lettere e il saggio sulla poesia l'umanità del poeta e la testimonianza dell'intellettuale leale, in un intreccio dialettico che ha sempre caratterizzato l'opera di Giuseppe Selvaggi in una temperie contrassegnata dalla ricerca di nuovi modelli linguistici.

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