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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

venerdì 30 ottobre 2015

La canzone per raccontare il Dante di De André, Battiato, Branduardi

Quando la poesia si fa canto
 di Pierfranco Bruni



Dante Alighieri  dalla “Vita nova”, alla “Commedia”, dai “versi sparsi” alle “Rime”: sono “luoghi” metafisici nei quali cantautori come De André, Lauzi, Vecchioni, Guccini,  Franco Califano, Tenco, Battisti - Mogol hanno scavato in quell’onirico  misterioso che è il linguaggio delle assonanze, che vive dentro la Scuola Siciliana e lo Stil Novo.
Un linguaggio che non deve nulla alla letteratura italiana degli anni Cinquanta (Calvino – Pasolini: che tristezza), in linea con la presenza della cosiddetta canzone d’autore, perché è riuscita a confrontarsi con il mondo provenzale ed etnico che è vitale nel “De Vulgare” dantesco.
Si tratta di penetrare i legami tra la poesia e la canzone. Sarà il tema di un convegno che si svolgerà a Roma: “Il Dante da De André a Branduardi”.

giovedì 29 ottobre 2015

IL 2 NOVEMBRE DI QUARANT’ANNI FA L’UCCISIONE DI PIER PAOLO PASOLINI

di Pierfranco Bruni


 Sono trascorsi Quarant’anni da quella notte – alba in cui Pier Paolo Pasolini venne ucciso. Trovato morto. Lido Ostia. Appresi la notizia con il primo radio giornale. 1975. 2 Novembre. Appena laureato, 1978, feci la mia prima relazione, a Roma, su “Pasolini contro”. Sono passati lunghi anni… Ma cosa è stato Pasolini? Noioso e culturalmente ambiguo.  Sulla via di Damasco Pier Paolo Pasolini incontra il suo delirio. E allora perché ricordarlo?

In un gioco di parole e di immagini, di figure e di storie, di impressioni e di recite il limite tra la fede e il senso del perdono incontra il desiderio di memoria. Pier Paolo Pasolini è stato sempre in bilico tra il peccato e la rivelazione. Ma in ogni gesto di rivelazione l’essenza della Croce è ben raffigurata. La “croce” Pasolini. Il fratello ucciso dai comunisti è dentro la sua “croce”.

Il viaggio che compie Pasolini è sempre un viaggio realmente geografico che viene attraversato con il corpo e con l’intelletto. Ogni realtà è una realtà fisica e una virtù poetica. C’è un  dialogo – rapporto tra Pasolini e San Paolo. Tutta la sua vita è “trafitta” dall’immagine di Paolo. Ci sono diversi riferimenti nei suoi testi oltre alla sceneggiatura per un film mai realizzato risalente al 1968. Mai realizzata perché non è stato capace di andare oltre la sua religiosità relativista. Passione e ideologia, titolo di un suo saggio, è la provocazione linguistica ma anche il suo limite.                         

      Un misterioso percorso che accompagnerà il poeta nei suoi luoghi di “peregrinazione”. E fu un luogo di peregrinazione e di morte anche il suo ultimo viaggio nei pressi della spiaggia di Ostia. Viaggio? Il caravaggesco San Paolo è dentro il peccato e il perdono non solo dell’opera stessa di Pasolini, ma anche della vita dispersa dell’uomo. “Lettere luterane” sono il peggio dell’incoerenza.

martedì 27 ottobre 2015

Rileggere Pirandello poeta tra Dante e Poliziano nello sguardo del magico realismo

                                                                     di Marilena Cavallo


C’è un gusto romantico nella poesia di Luigi Pirandello che trova la sua griglia simbolica in alcuni poeti che sono stati caratterizzanti anche nel passaggio tra Ottocento e Novecento. Poeti con i quali la cultura letteraria universale si è dovuta costantemente confrontare.
Soprattutto la prima poesia di Pirandello ha come elemento di base il raccordo tra la tradizione provenzale e Dante. La presenza di Dante compare e scompare in tutto il viaggio poetico e la sintesi – metafora dello specchio, usata magistralmente da Maria Zambiano, è evidente anche nel Dante della “Commedia”.Dante è il poeta che si pone davanti allo specchio. Pirandello cerca nello specchio la sua teatralità e non è detto che il suo personaggio non nasca anche dal porre tra il personaggio e la recita la metafora di quel teatro nel quale lo specchio è il riflesso del legame tra pubblico e palcoscenico.

Sulla Rai Pierfranco Bruni per celebrare il Barocco di Giuseppe Battista a 340 dalla morte

Sulla Rai Pierfranco Bruni per celebrare il Barocco di Giuseppe Battista a 340 dalla morte - DOMANI Mercoledì 28 ottobre 

Pierfranco Bruni DOMANI sulla RAI  per celebrare i 340 anni dalla morte di Giuseppe Battista e per presentare la Cartella dedicata al poeta barocco.  Giuseppe Battista  era nato, a Grottaglie, Taranto, l’11 febbraio 1610  e morto a Napoli il 6 marzo 1675.
Il servizio, dal titolo: “Il Barocco di Giuseppe Battista a 340 anni dalla morte”, che andrà in onda DOMANI mercoledì 28 ottobre su RAI TRE alle ore 10.00 (circa), è stato realizzato interamente a Grottaglie (Taranto), (per conto del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi), città che lo ha visto nascere, in un attraversamento tra i vicoli e il Convento di San Francesco di Paola, Santo al quale Battista era molto legato tanto che gli dedica dei versi molto suggestivi. Il Convento è un punto di riferimento della religiosità dei Paolotti e presenta un Chiostro di estrema importanza con affreschi di lunette che raccontano la vita del Santo.

lunedì 26 ottobre 2015

L’attesa è un promemoria dell’assenza nell’umano morire delle esistenze

di Pierfranco Bruni



C’è una voce che stringe il silenzio e un silenzio che cerca di farsi voce sottile. Nel dramma, a volte vichiano, di Luigi Pirandello il silenzio è il rigo che congiunge il senso di morte con il senso di abbandono. La dimensione greca è lo scavo che graffia e sgretola le pareti dell’anima, che si portano appiccicate il tragico viaggio di un uomo che, volendo diventare personaggio, intreccia la storia dell’uomo con l’ironia del personaggio.
È un assurdo che pervade tutta la metafora pirandelliana raccogliendola ora nella poesia ora nelle novelle e romanzi ora nel teatro. La morte sta sempre accanto a chi non può dormire o non riesce a dormire.

Giuseppe Ungaretti a 45 anni dalla morte: Una metafisica dolorante

di Pierfranco Bruni


L’alchimia leopardiana “invade” il primo decennio del Novecento e lo fa, in modo particolare, con due poeti che aprono realmente l’età della modernità: Vincenzo Cardarelli e Giuseppe Ungaretti, i cui parametri, hanno eredità, in un certo qual modo, di matrice pascoliana. Sarà Cardarelli a rompere con la tradizione filtrata da Pascoli e lo fa con una motivazione poetica più che culturale.
Il punto di “divisione” è proprio Leopardi, il quale attraverso la rivista “La Ronda” diventerà il riferimento principe. Ma Ungaretti  dedicherà a Leopardi delle lezioni magistrali il cui obiettivo è quello di dare un senso al Novecento poetico scavando non nel ‘nido’ ma nel ‘borgo’. Un Ungaretti mediterraneo le cui radici scavano in quell’Alessandria d’Egitto che è centro tra Oriente ed Occidente. Siamo a 45 anni dalla morte. Ungaretti era nato il 10 febbraio del 1888 a Alessandria d'Egitto e morto a Milano l’1 giugno 1970.

sabato 24 ottobre 2015

Sulla Rai la Grottaglie di Giuseppe Battista in un servizio di Pierfranco Bruni

Sulla Rai la Grottaglie di Giuseppe Battista in un servizio di Pierfranco Bruni per ricordare il poeta Barocco a 340 dalla morte - Mercoledì 28 ottobre prossimo

Pierfranco Bruni sulla RAI  per celebrare i 340 anni dalla morte di Giuseppe Battista e per presentare  la Cartella dedicata al poeta barocco.  

Giuseppe Battista  era nato, a Grottaglie, Taranto, l’11 febbraio 1610  e morto a Napoli il 6 marzo 1675.
Il servizio, dal titolo: “Il Barocco di Giuseppe Battista a 340 anni dalla morte”, che andrà in onda il prossimo  mercoledì 28 ottobre su RAI TRE alle ore 10.00 (circa), è stato realizzato interamente a Grottaglie (Taranto), (per conto del Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi), città che lo ha visto nascere, in un attraversamento tra i vicoli e il Convento di San Francesco di Paola, Santo al quale Battista era molto legato tanto che gli dedica dei versi molto suggestivi. Il Convento è un punto di riferimento della religiosità dei Paolotti e presenta un Chiostro di estrema importanza con affreschi di lunette che raccontano la vita del Santo.

venerdì 23 ottobre 2015

“Il Mostro di Rabbia & d’Amore” a Roma

Domenica 25 ottobre, a partire dalle ore 21.00, la Libreria – Caffè Letterario “Mangiaparole”, in Via Manlio Capitolino #7 a Roma (raggiungibile con la Metro A, fermata Furio Camillo), ospita la presentazione de “Il Mostro di Rabbia & d’Amore”, silloge di poesie e aforismi di Vincent Cernia, all’anagrafe Vincenzo De Marco, edita da Letture Animate.
Dialoga con l’autore l’attore e scrittore Luigi Pignatelli, presidente dell’Associazione Culturale Hermes Academy Onlus – Arcigay Taranto, che darà lettura delle pagine più significative del libro.
Nel corso dell’incontro verrà proiettato un video fotografico creato da Gianfranco Curto, in cui la dicotomia tra le bellezze di Taranto e le brutture dello stabilimento siderurgico si fa forte e concreta. Sono previsti gli interventi dei referenti della sezione romana della Hermes Academy.
La partecipazione è libera e gratuita.

giovedì 22 ottobre 2015

PRESENZA LUCANA” – 25° Anno – LETTERATURA CONTEMPORANEA – Le notti di Masseria Vallenza di Antonio Greco

Torna a Presenza Lucana la cartella Letteratura Contemporanea con un testo di Vincenzo Antonio Greco, Presidente dell’Associazione “Terre delle Gravine”, dal titolo: Le notti di Masseria Vallenza – Don Nicola è tornato e altri racconti di Baroni, Massari e Miserabili. Il libro è la seconda parte di una trilogia iniziata nel 2009, con “Don Pietro è morto”, presentato sei anni fa, a Presenza Lucana.

In “Le notti di Masseria Vallenza” l’autore narra molte storie, prendendo spunto dal patrimonio orale di personaggi da lui incontrati e ascoltati in qualità di studioso del paesaggio agrario tarantino e in particolare sugli aspetti sociali ed economici relativi alle Masserie di età moderna. Basilare per i racconti di argomenti, normalmente esclusi dal flusso della modernità, è stata l’appartenenza, di Antonio Greco, al Gruppo Umanesimo della Pietra e la ricerca precisa condotta presso l’archivio di Stato di Taranto.

mercoledì 21 ottobre 2015

DANTE IN VIDEO

Un Video su Youtube dedicato allo studio di Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta.

Il pensiero dei linguaggi in un originale Edizione dello studio sul “De Vulgari Eloquentia”


Un Video su Dante è stato realizzato sulla nuova e accresciuta edizione dello studio su Dante Alighieri. Un Dante che fa della parola il Pensiero. Il Video è stato realizzato da Anna Montella ed è visibile al link a seguire:  

Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta pubblicano, una nuova Cartella su Dante delle lingue e di un “vocabolario” tra antropologia e filosofia attraversando un mosaico del Novecento.
Un originale studio sul percorso linguistico di Dante Alighieri e gli elementi di una geografia etno – antropologica costituisce il lavoro realizzato da Pierfranco Bruni (Responsabile del Progetto Etnie – Letteratura del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) e Annarita Miglietta (Docente dell’Università degli Studi del Salento).
Proprio in occasione delle Celebrazione dei 750 anni della nascita di Dante, (Firenze, tra il 22 maggio e il 13 giugno 1265 – Ravenna14 settembre 1321),  Pierfranco Bruni e Annarita Miglietta hanno riletto il “De vulgari eloquentia” attraverso un modulo didattico realizzando una Cartella con Schede dal titolo “Il pensiero delle lingue e le lingue nel pensiero”, su alcune direttrici di fondo: la lingua, il linguaggio, la filosofia, la presenza etnico – simbolica.
La nuova edizione si accresce di ulteriori schede attraverso le quali Dante viene letto da scrittori del Novecento: da Zambrano a Guenon, da Pascoli a Pavese a Fornaro.
Un lavoro originale che permette di leggere Dante in una  metodologia didattica che intreccia sistemi didattici e letteratura.

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martedì 20 ottobre 2015

La terra viaggia attraverso la lingua e la corruzione del dialetto nel Pirandello delle radici

di Marilena Cavallo e Pierfranco Bruni



Aveva ragione Corrado Alvaro quando ebbe a dire che “In Pirandello l’uomo si scopre parlando”. La parola diventa la completezza di un processo linguistico che ha, nel suo interno, una sintassi ben articolata e una dimensione metaforica.
La parola, in Pirandello, è sempre linguaggio. Stiamo per celebrare gli 80 anni della morte di Luigi Pirandello e la lingua e il personaggio sono un incontro.
Il linguaggio del personaggio che si legge come destino. Il linguaggio che scava in un vocabolario di consistenze grammaticali. Il linguaggio che si lascia attraversare dalla storia e segna, emblematicamente, il tempo della scrittura.
C’è un’umanità che si fa scrittura. In questa umanità la lingua pirandelliana si confronta con la Oggettività e con la Soggettività in un processo di osmosi tra dialetto e lingua e, soprattutto, tra parlato e scritto.

giovedì 15 ottobre 2015

“Storia e architettura di un convento dimenticato. I frati francescani a Gallipoli” di Aurora Quarta

COMUNICATO STAMPA
Sabato 24 ottobre 2015, alle ore 18.30, presso il Convento dei Frati Francescani di
Manduria (Ta) (P.zza S. Francesco 1), si terrà la presentazione del volume “Storia e architettura di un convento dimenticato. I frati francescani a Gallipoli” di Aurora Quarta, pubblicato per i tipi di Edizioni Esperidi. Il libro, con prefazione di Carla Maria Amici (docente di Rilievo e analisi tecnica dei monumenti antichi, presso Unisalento) nasce come tesi di laurea e nel 2014 vince il Premio ricerca e Innovazione del comune di Monteroni di Lecce (che è tra i patrocinanti del volume insieme a Unisalento, comune di Gallipoli e curia di Nardò-Gallipoli).
Alla presentazione interverranno: Padre Maurilio De Cataldo (frate minore della comunità manduriana), Maurizio Delli Santi (architetto del CNR-IBAM), l’autrice Aurora Quarta, l’editore Claudio Martino. 
Modera Angela Greco, operatrice culturale delle Associazioni Vento Refolo e Profilo Greco.

FRUTTARISMO E CARPOTECNIA (cucina basata solo sulla frutta) - Presenza Lucana 25° anno

L’incontro si svolgerà, con libero ingresso, presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A a Taranto, Venerdì 16 Ottobre.
I relatori dell’incontro saranno, gli studiosi della materia, Girolamo Venturi e Fabrizio Dresda. Seguirà, al termine, un dibattito sulla materia moderato da Michele Santoro.

Per i Venerdì Culturali di Presenza Lucana, sarà proposto “Fruttarismo e Carpotecnia (Cucina basata, solo, sulla frutta)” della cartella “Alimentazione Naturale”.
L’argomento, che i relatori tratteranno, è nuovo ed ha una gran dose di teoria suffragata da studi scientifici, che dimostrano le origini “frugivere” della nostra specie. I fruttariani, al centro della relazione, sono uomini che si cibano di sola frutta (in alcuni casi anche di certi ortaggi considerati botanicamente come frutti). L’anatomia e la fisiologia comparata indicano, in modo incontrovertibile, l’alimentazione idonea alla Specie Umana, cioè la Frutta. Gli studiosi, della materia, chiariranno, senza creare allarmismi, il perché l’alimentazione, nel mondo contemporaneo, costituisca la prima causa di molte patologie.
L’incontro si svolgerà, con libero ingresso, presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106/A a Taranto, Venerdì 16 Ottobre.
I relatori dell’incontro saranno, gli studiosi della materia, Girolamo Venturi e Fabrizio Dresda.

Seguirà, al termine, un dibattito sulla materia moderato da Michele Santoro.

venerdì 9 ottobre 2015

La simbologia del labirinto e la preghiera come salvezza in “La pietra d’Oriente” di Pierfranco Bruni (Pellegrini)

presentato dalla Dante Alighieri a Cosenza

Di Maria Cristina Parise Martirano
(Presidente Società Dante Alighieri di Cosenza)

“La pietra d’oriente” (Pellegrini editore) è un “romanzo” molto suggestivo che ho letto  tutto d’ un fiato. Certamente siamo di fronte ad un romanzo autobiografico in cui la esperienza personale si fa esperienza collettiva e quindi c’è un sottinteso pedagogico. Su di me il titolo “pietra d'oriente” produce l’effetto di certe gemme orientali che cambiano colore a seconda della luce come succede con il romanzo che si legge secondo il proprio vissuto. E’ un libro su cui si potrebbe parlare per ore.
Innanzi tutto il tema centrale è  il viaggio e  quindi la presentazione nell’ambito della Dante, è in linea con il viaggio dantesco…  Si avverte nel romanzo il percorso tortuoso e comunque incompiuto della esistenza dell’autore (e di ciascuno) ancora in itinere, infatti è più volte prospettata e auspicata una ripresa e continuazione.
Pierfranco Bruni e Maria Cristina Parise Martirano
C’è il racconto del suo vissuto attraverso i personaggi che altro non sono che fantasmi emergenti dal fondo della sua coscienza stratificata e in continua stratificazione: si sentono gli echi della sua inquietante formazione cristiana con tutti i dubbi e gli interrogativi senza risposta di Giuda e Pilato a Cristo Verità e Bellezza assoluta.
 
C’è il bisogno e la indispensabilità del deserto e dell’ascolto, del silenzio e della solitudine, del segreto e del mistero nell’apertura al fascino di altre culture orientali antiche e moderne certamente sperimentate ed attraenti, ammiccanti come Nadine, la pietra d’oriente. Ma è l’incompiutezza il fine e la fine del romanzo che come ho detto altro non è che una pausa in attesa della ripresa ed un incipit.

Wunderkammer - Mostra temporanea al Museo Bilotti Ruggi d'Aragona di Rende in occasione della Giornata del Contemporaneo

In occasione dell' XI Giornata del Contemporaneo, indetta da AMACI il 10 Ottobre 2015, il Museo Roberto Bilotti Ruggi D'Aragona di Rende, Il Comune e l'Assessorato alla Cultura di Rende presentano Wunderkammer, un percorso espositivo a cura di Roberto Bilotti e Gianluca Covelli delle opere di ventotto artisti - molti dei quali tra i più apprezzati e rappresentativi del panorama artistico calabrese - poste in dialogo aperto con quelle presenti nella collezione d’arte contemporanea custodita nel Museo.
La mostra, patrocinata dal Comune e dall'Assessorato alla Cultura di Rende, dal Polo Museale di Rende, e dell'Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, e organizzata in collaborazione con Vertigoartesarà inaugurata il 10 Ottobre alle ore 19.00.

Il Museo di Arte Contemporanea è nato due anni fa con l'intento di promuovere la ricerca e la comprensione dell'arte del tempo in cui viviamo, favorendo la crescita culturale del territorio in cui opera e mira a diventare una vera e propria Cittadella dell'Arte - in rete con  il Maon (Museo d’Arte dell’Otto e Novecento e  Centro per l’Arte e la Cultura di Rende) e il Museo Civico di Rende -  che arrivi ad essere uno dei maggiori poli di Arte Contemporanea nel Sud Italia.

Prestigioso riconoscimento alla saggista grottagliese Marilena Cavallo per i suoi studi sulla letteratura

Importante riconoscimento alla saggista Marilena Cavallo. Le è stato conferito il prestigioso Premio Nazionale “ Giuseppe Calogero”. Un riconoscimento che premia la sua ricerca letteraria, il suo acume di critico letterario e di storico della letteratura in riferimento ai numerosi scritti pubblicati e ai diversi libri che hanno visto ampi consensi sia in Italia che all’estero.
Il riconoscimento, secondo la Commissione, ha visto negli studi di Marilena Cavallo l’interprete di una letteratura del Novecento, e non solo, che meglio ha saputo scavare sia nel linguaggio e nei linguaggi ma anche nel corpus poetico degli autori e delle problematiche tra letteratura, analisi del testo ed estetica. La consegna avverrà il 19 dicembre a Reggio Calabria.
Marilena Cavallo. Studiosa di Pirandello, D’Annunzio, Troccoli, Vittorini, Zambrano e di problematiche relative alla letteratura italiana ed europea del Novecento. Ha condotto uno studio sistematico sul mondo della fantasia in G.B Vico filosofo e poeta.

giovedì 8 ottobre 2015

TESI DI LAUREA OVER – Dipinti di ambito napoletano del ‘600-700 nel tarantino

PRESENZA LUCANA” – 25° Anno – 
TESI DI LAUREA OVER – Dipinti di ambito napoletano del ‘600-700 nel tarantino – Nicola Fasano

Dopo la presentazione del testo in dialetto stiglianese (poesie e racconti) “Storie d’altri tempi” di Michele Mastronardidi, riprendono le attività dei Venerdì Culturali, in occasione del venticinquesimo anno di attività, con la nascita di una nuova cartella, che si aggiunge alla già esistente, dedicata ai giovani neolaureati, dal titolo “Tesi di laurea Over”, nella quale tutti i laureati, di qualsiasi età, potranno “spolverare” la loro tesi, “datata”, e presentarla a un’attenta platea. Sono molti i risultati che l’Associazione spera di ottenere da questa nuova cartella. Uno dei tanti è la ricostruzione della situazione storica, sociale ed economica del periodo in cui la tesi è stata presentata, sia a livello nazionale e sia a quella della città sede dello studio.

Le emozioni ferite nel castello dell’anima

Le emozioni ferite nel castello dell’anima: La mistica Teresa D'Avila moriva nell’ottobre del 1582 


di Pierfranco Bruni

Tra storia e utopia (Cioran, che più volte ha citato Teresa D’Avila)) il viaggio alla ricerca del centro attraversa il cammino mistico. Il misticismo è la cerca non solo della Speranza ma anche della Provvidenza. Una metafisica del senso non ha dimensioni teologiche ma chiaramente mistiche. Teresa D’Avila, la mistica che ha creduto nella metafisica dell’anima e ha fatto dell’anima un testamento di spiritualità, moriva il nell’ottobre di 433 anni fa. Nella sua Spagna Musulmana ha tracciato un viaggio che ha come dimensione onirica un giardino nel quale  ci sono perle e diamanti. Questo giardino è la metafora dell’anima. Il giardino che raccoglie le lacrime e i petali.
Non si vive l’anima. Si abita l’anima come se si abitassero le stanze del castello del proprio cuore.  Santa Teresa d’Avila è una mistica che ha attraversato il sogno della Profezia attraversando la Provvidenza e i suoi sentieri. Santa Teresa abitando il suo castello – anima si definisce nella grazia dei setti “ambienti”, i quali intrecciano i gradini dell’essere.  Viviamo sempre dentro un "Castello". Perché il Castello è un archetipo ma è anche la Grazia attraverso la quale lo sguardo ha la dolcezza della salvezza.
Siamo fatti di castelli. Si entra tra gli incisi o gli intagli per cercare per capire per vivere l'intensità che potrebbe condurre alla Illuminazione. Siamo noi un "Castello interiore". Conoscerci per conoscere. Una cifra di una intensa metafisica che "Possiamo considerare la nostra anima come un castello fatto di un solo diamante o di un tersissimo cristallo, dove sono molte mansioni...". È un concetto di Teresa D'Avila. Di Santa Teresa D'Avila. Ognuno di noi deve scavare nei propri occhi per portare a compimento le mansioni.

sabato 3 ottobre 2015

IL PASOLINI DI CASARSA A 40 ANNI DALLA MORTE. CONFERENZA STAMPA DI PIERFRANCO BRUNI: DA ROMA A STRASBURGO A COSENZA


Il 2 novembre p.v., 
giorno dell'anniversario della morte, Pierfranco Bruni parlerà di Pasolini a Roma nella sala Diego Fabbri di Palazzo Sora

Come leggere Pier Pasolini a 40 dalla morte? Su questo tema si è sviluppata una conferenza stampa in occasione della ripubblicazione del testo curato da Pierfranco Bruni per i tipi di Pellegrini dal titolo: "Pier Paolo Pasolini. Una etnia cucita sulla pelle di un poeta". Testo al quale hanno dato il loro contributo studiosi attenti come Gerardo Picardo, Alberico Guarnieri, Tonino Filomena, Teresina Ciliberti. 
Di questo testo PIERFRANCO BRUNI è stato animatore perché ha puntato la vera attenzione sulle Poesie a Casarsa. E su questo argomento, Bruni, è ritornato in sede di conferenza stampa svoltasi a Cosenza, Terrazzo Cultura, con delle motivazioni filologiche, estetiche e letterarie. 
Ha sottolineato: "Ci si sforza di mostrare un Pasolini accentuando fortemente una venatura artistica. Non c'è. Non esiste e chi lavora sulla estetica della parola si rende conto subito. C'è invece una motivazione morale e forse etica. Tranne i testi di Casarsa, ha chiosato Bruni, che sono importanti sul piano etno-linguistico e antropologico e alcune singole poesie come la splendida Supplica alla Madre, il poeta manca e manca anche, ha detto Bruni, la visione sperimentale del linguaggio. Quel suo neosperimentalismo anni cinquanta è fallito in tutto il contesto letterario. Un conto è la questione morale e un altro aspetto è la dimensione artistica. Nel nostro libro si ragione proprio su questi elementi ". 
Pierfranco Bruni ha parlato di Pasolini a Strasburgo evidenziando in lui una antropologia culturale più che una estetica dei linguaggi che si perde, ha evidenziato Bruni, nella cronaca e nella rappresentazione di Ragazzi di vita. 
Il 2 novembre prossimo, giorno dell'anniversario della morte, Pierfranco Bruni parlerà di Pasolini a Roma nella sala Diego Fabbri di Palazzo Sora. 

LA LINGUA ITALIANA VA SALVATA CON LA LETTERATURA, HA SOTTOLINEATO PIERFRANCO BRUNI NELLA SUA MAGISTRALE LEZIONE


Salviamo la lingua italiana. Un incidere culturale più volte sottolineato da Pierfranco Bruni nella sua magistrale lezione sulla letteratura e il Novecento delle Avanguardie svolta con successo a Cosenza davanti a in folto pubblico. 
Insistendo sulla questione linguistica, ha analizzato i linguaggi partendo da Dante Alighieri sino a toccare la poesia di Cesare Pavese, nella quale ha fatto filtrare la parola di Fabrizio De Andrè, di luigi Tenco, di Franco Califano. Nella loro poesia e nel loro linguaggio, ha detto PIERFRANCO BRUNI, vi sono segni semantici e adesioni musicali della parola scavati tra la Vita Nova di Dante e le Poesie del disamore di Pavese. 
Forme linguistiche che hanno rimandi, ma anche rivelazioni che segnano nel ritmo e nel contenuto una metafora che ha interessato lo Stil Novo e il Novecento ermetico e prima ancora futurista. 
Bruni, esperto di novecento letterario, ha parlato di Dante attraverso Pound e Spoon River di De André mituandolo da Lee Masters. 
Magistrale la lezione di Pierfranco Bruni quando coraggiosamente ha legato Dante a De André. Infatti è da anni che BRUNI porta avanti questi approfondamenti e scrivendo il suo saggio su De André nel 1999 dedica un percorso alla letteratura del Due-Trecento in un contesto tra parola e musica. 
Concludendo la sua relazione, BRUNI ha invitato a rileggere la letteratura attraverso due impalcature : la metafisica e l'antropologia. 
Aspetti che interessano Dante e i linguaggi 
del Novecento. 

giovedì 1 ottobre 2015

Successo presentazione LA PIETRA D'ORIENTE DI PIERFRANCO BRUNI - TERRAZZO PELLEGRINI COSENZA


Importante presentazione de La pietra d'Oriente di Pierfranco Bruni con un parter di relatori attenti. Definito un libro eretico inquietante e coraggioso 

Presentato grazie ad un vasto e interessante dibattito l'opera di Pierfranco Bruni che sta ottenendo un importante successo: "La pietra d'Oriente", edito da Pellegrini. 

Nella suggestiva cornice del Terrazzo Pellegrini di Cosenza ne hanno discusso, dopo i saluti, dall'editore Walter Pellegrini, con Pierfranco BRUNI Antonietta COZZA , Responsabile Ufficio Stampa della Pellegrini, Teresina CILIBERTI , attenta saggista e consulente letteraria della Dante Alighieri, Maria Cristina CORIOLANO, Presidente della Società Dante Alighieri di Cosenza e il critico letterario Alberico GUARNIERI. 
Si è detto più volte che il libro di BRUNI è un'opera di grande importanza non solo per i temi che tratta, il tradimento e la salvezza, ma anche per il linguaggio che imprima una precisa connotazione. 
Un libro eretico inquietante coraggioso. Così lo ha definito Teresa Ciliberti. E di ERESIA è impastato nell'intreccio tra salvezza e tradimento. INQUIETANTE perché scardina alcune tesi teologiche. CORAGGIOSO perché lo scrittore mette in gioco costantemente il suo io narrante. 
Un libro che segna. Un punto di riferimento non solo per PIERFRANCO BRUNI ma per la cultura letteraria di questi anni.
La manifestazione è stata organizzata dalla Società Dante Alighieri di Cosenza e dalla Pellegrini editore.