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sul blog del Caffè Letterario La Luna e il Drago

venerdì 29 gennaio 2016

IL SINDACATO LIBERO SCRITTORI PER LA RIFORMA FRANCESCHINI ANCHE SULLA QUESTIONE TARANTO

IL SINDACATO PER LA RIFORMA FRANCESCHINI
ANCHE SULLA QUESTIONE TARANTO

Il Sindacato Libero Scrittori Italiani favorevole alla Riforma Franceschini dei Beni culturali e ha sottolineato l’importanza dell’autonomia del Museo di Taranto e il falso problema della Soprintendenza da Taranto a Lecce. Un documento al Ministro e un Convegno coordinato da Pierfranco Bruni

Il Sindacato Libero Scrittori Italiani, in un’ampia discussione svoltasi a Roma, ha sottolineato l’importanza della Riforma Franceschini dei Beni culturali argomentando la necessità di applicare con tempestività sia la prima fase della Riforma (già diventata attuativa) sia la seconda fase (firmata dal Ministro qualche giorno fa).
Il Sindacato ha espresso pieno appoggio al Ministro Franceschini, ponendo all’attenzione il prestigio dei Musei che devono rappresentare il vero volano per una cultura comparata dei territori.

domenica 24 gennaio 2016

Ad aprire le celebrazioni Pirandelliane per gli 80 anni dalla nascita dello scrittore del “Fu Mattia Pascal” sarà Pierfranco Bruni

Ad aprire le celebrazioni Pirandelliane per gli 80 anni dalla nascita dello scrittore del “Fu Mattia Pascal” sarà Pierfranco Bruni che  svolgerà una Lectio Magistralis, dal titolo “Pirandello. Nostro contemporaneo”, alla Biblioteca Nazionale di Cosenza il 29 febbraio prossimo.


Pirandello tra lingua e immaginario nostro contemporaneo

di Pierfranco Bruni


I temi centrali dal punto di vista semantico di Luigi Pirandello interessano: Lingua, stile e immagine. Tre riferimenti che hanno fatto del rapporto tra letteratura e cinema un dato centrale nella didattica dell’ascolto del personaggio. Il Novecento letterario è stato anche il Novecento del personaggio della recita a soggetto che ha definito il suo ruolo tra il teatro e l’avventura. L’esistere inquieto della parola si fa linguaggio dell’esistente con il Pirandello che definisce il tragico e la solitudine.
Pirandello, di cui ricorre quest’anno l’Ottantesimo anniversario della morte,  è stato un antesignano nel processo letterario che usa gli strumenti non solo della recita, ma anche dell’immagine. Il personaggio pirandelliano non è il personaggio del sublime come nelle manifestazioni dannunziane. È il personaggio della teatralizzazione che usa lo sguardo oltre la recita della parola.  Sostanzialmente Pirandello e D’Annunzio trasformano il linguaggio letterario creando l’immagine e l’immaginario attraverso la macchina da presa.
L’incastro che Pirandello realizza con i quaderni di “Serafino Gubbio operatore” risulta un tassello significativo per penetrare l’inquieto del personaggio e il riflettersi nello specchio. Specchio dell’anima. Nel dibattito novecentesco tra cinema e letteratura. Il personaggio si confronta con la macchina da presa. Inquieto esistere nel “girare” in Pirandello. Estasi in D?Annunzio. reale e naturalismo in Verga.

venerdì 22 gennaio 2016

Nel segno di Einaudi, una grande mostra a Milano


Mostra a cura di
Andrea Tomasetig, con Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra
Ulteriori informazioni ed immagini: www.studioesseci.net 
Vernice per la Stampa: mercoledì 30 marzo, ore 12

Comunicato Stampa

Nel segno dello Struzzo, 
in mostra alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese
mezzo secolo di cultura e di raffinato book design 


La mostra allestita presso la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, dal 31 marzo al 23 aprile, presenta cinquant’'anni di cultura del Novecento attraverso i libri pubblicati da Giulio Einaudi dal 1933 al 1983, dalla fondazione fino al passaggio alla Mondadori. 
Ad essere documentato è il mezzo secolo in cui lo Struzzo - che stringe un chiodo nel becco con, sullo sfondo, un paesaggio con un castello e il motto Spiritus durissima coquit - è stato, per molti, indiscusso simbolo di qualità e di eccellenza culturale. Ma anche riferimento ideologico e soprattutto intellettuale. 

Grazie al collezionista Claudio Pavese, che in oltre tremila volumi e documenti ha ricostruito la più ampia e completa storia della casa editrice italiana più influente sul piano culturale e una delle principali a scala internazionale, è possibile rivedere in sintesi l’intero catalogo pubblicato. 

giovedì 21 gennaio 2016

PRESENZA LUCANA FESTEGGIA UN QUARTO DI SECOLO

Presenza Lucana                                Presidente: Michele Santoro
Associazione Culturale e Sociale                                                         
Via Veneto 106/a – Taranto                                                                  
E-mail: presenzalucana@libero.it                                                               
Cell. 338 4945141 – 099 7384301

            
 PRESENZA LUCANA FESTEGGIA UN QUARTO DI SECOLO

VENERDI' 22 GENNAIO 2016,
Presso Il Palazzo di Città
Salone degli Specchi - Taranto

L’Associazione Culturale “PRESENZA LUCANA FESTEGGIA UN QUARTO DI SECOLO” fatto di continue attività settimanali con un appuntamento che si svolgerà presso Il Palazzo di Città, della città Vecchia, in P/za Municipio1, alle ore 17.30.
Primo intervento della serata sarà quello di Gionatan Scasciamacchia, in rappresentanza del Sindaco di Taranto. Seguirà, Nicola Benedetto, Presidente dei Lucani nel Mondo, una gradita presenza la sua, che porterà i saluti della Regione Basilicata, sempre vicina alle Associazioni dei lucani che, nel tempo, subito dopo l’Unità d’Italia, furono costretti a emigrare e che ora si trovano in ogni parte del mondo.
Nell’arco degli anni l’Associazione Culturale Presenza Lucana di Taranto ha contato centinaia di appuntamenti con presenze legate a vari temi che hanno creato molte cartelle nelle quali, settimanalmente sono confluiti gli incontri presentati.

mercoledì 20 gennaio 2016

Micol e Pierfranco Bruni CINQUE FRATELLI I Bruni Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà


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aMicol e Pierfranco Bruni
CINQUE FRATELLI
I Bruni Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà


Nel Regno di Napoli la nobiltà nella religiosità dei Bruni Gaudinieri nel racconto affascinante di Micol e Pierfranco Bruni che ricostruiscono una storia - destino
È la storia di una famiglia borghese, nobile e militare da fine Ottocento ai giorni nostri. È un raccontare uno spaccato del Regno di Napoli attraverso la tradizione della famiglia Gaudinieri-Bruni, una famiglia stemmata, che ha segnato un percorso, in quella civiltà aristocratica e nobiliare, che ha visto come riferimento alcuni centri del Sud Italia e in particolare: San Lorenzo del Vallo, Spezzano Albanese, Cosenza, Terranova da Sibari, Acri oltre che Cagliari.
A scrivere Cinque fratelli. I Bruni-Gaudinieri nel vissuto di una nobiltà sono stati Micol e Pierfranco Bruni, i quali hanno tracciato un viaggio narrativo, completamente documentato da ricerche d’archivio, da un apparato storiografico e correlato da materiale fotografico appartenente alla famiglia Bruni. Il libro ha la collaborazione del Sindacato Libero Scrittori Italiani.
Del libro è stato realizzato un interessante Video curato da Anna Montella visibile cliccando qui.

PIERFRANCO BRUNI PRESIDENTE DELL'ISTITUTO LETTERARIO DEL NOVECENTO


Pierfranco Bruni, dopo aver rivestito diversi incarichi sul piano culturale, e tuttora svolge attività istituzionali per lo sviluppo e la valorizzazione delle culture, è stato nominato Presidente Nazionale dell’Istituto Letterario del Novecento con sede a Palazzo Sora del Sindacato Libero Scrittori.

Tra i suoi compiti c’è anche quello di sviluppare uno studio sulla Cultura del Novecento tra l’Italia e il Mediterraneo.

giovedì 14 gennaio 2016

"GLI AMBIENTI IPOGEI E LA TARANTO SOTTERRANEA"

PRESENZA LUCANA – Civiltà Rupestre
Gli ambienti ipogei e la Taranto sotterranea


Mostra fotografica "I Riti" di Sergio Malfatti.
(Foto di Michele Santoro)
Riprendono, Venerdì 15 Gennaio 2016, alle ore 18.00, presso la sede di Presenza Lucana, in Via Veneto 106|A, con libero ingresso, le attività dei Venerdì Culturali di Presenza Lucana con un appuntamento della cartella Civiltà Rupestre proposto da Nello De Gregorio dal titolo: “Gli ambienti ipogei e la Taranto sotterranea”. 

A distanza di un anno, dalla precedente relazione dell’autore, tenuta a Presenza Lucana, molte cose sono cambiate. In questo periodo sono stati rinvenuti altri ambienti ipogei, di pregevole fattura, resi fruibili a un gran numero di visitatori con guide preparate e gentili.  Soprattutto, però è cambiato, e questo è un bene per la città, l’approccio alla materia, con la consapevolezza che esiste una Taranto sotterranea che aggiunge una ricchezza in più, alle tante già espresse e raffigurate: dal lungomare, con i suoi stupendi tramonti, dal castello sia dall’esterno e sia dall’interno, dai vicoli e i panorami della città vecchia, con il bellissimo Duomo, e dal MARTA, Museo che rappresenta la punta di diamante per un turista attento e colto. Una città, la nostra, che ha tutte le caratteristiche, con un mix di attrattive sufficienti, per essere amata dai turisti di tutto il mondo.

CHI VOLLE LA MORTE DI MORO? OCCORRE RILEGGERE LE LETTERE DI MORO E NON I DOCUMENTI DELLE COMMISSIONI

Chi volle la morte di Moro? Dopo quattro libri Pierfranco Bruni pubblica un testo scioccante sulla morte dello statista.

ROMA – Chi volle affossare le trattative per cercare di salvare Aldo Moro? Chi moralmente è responsabile? Chi giudico’ lo statista rapito un uomo folle? Chi si affidò ad una seduta spiritica? Pierfranco Bruni, attento testimone e protagonista di quegli anni, in occasione del centenario della nascita di Aldo Moro (1916 – 2016) attraversa, in un nuovo romanzo – saggio, il destino tragico di una stagione di terrore tra le macerie degli anni di piombo e il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Bruni rilegge le drammatiche ultime lettere dello statista ucciso nel 1978 in un testo dal titolo: “Il perduto equilibrio”, editore “Il Coscile”, Castrovillari (0981 22632), già in libreria. Con un sottotitolo preciso: “Nei giorni tristi di Aldo Moro”. Al centro del libro c’è la storia d’amore e la passione di due giovani che si raccontano raccontando i giorni di fuoco in una città misteriosa, lacerante e devastata come Roma.

mercoledì 13 gennaio 2016

San Francesco di Paola a 6oo anni dalla nascita nella letteratura popolare.

San Francesco di Paola a 6oo anni dalla nascita nella letteratura popolare.
Un Santo che legò l’Occidente all’Oriente

di  Pierfranco Bruni



La religiosità popolare trova nella letteratura uno di quegli strumenti di trasmissione di tradizioni che diventa fondamentale soprattutto nei processi culturali ed identitari delle comunità. Nel recupero di questo senso vivono i valori di un tempo primordiale che si legge nella capacità di una traducibilità di storia in memoria, del concetto di popolo in un concetto molto più ampio che è quello di civiltà. 
      In letteratura è la contemplazione che pone in essere il senso del miracoloso che vive nel mistero, appunto, della religiosità popolare. Ci sono Santi che restano nel cuore della religiosità popolare come forma etica o come modello di reale appartenenza attraverso un vero e proprio processo di simboli che stimolano l'immaginario collettivo. La devozione è anche una forma contemplante che si inserisce nel quadro di una visione di fede che non ha bisogno di alcuna spiegazione o di alcuna ragione. Anche in questi casi, soprattutto in questi casi, c'è un tempo storico e un tempo onirico.
      La contemplazione in letteratura si legge grazie a un tempo onirico che si intreccia tra le maglie della tela della memoria. La religiosità popolare è memoria e non è storia. Come si spiegherebbe allora senza questa memoria del misterioso Padre Pio o San Francesco d'Assisi o San Francesco di Paola? San Francesco di Paola, il fondatore dei Minimi.
      Sì, il Santo che ha attraversato sul mantello lo stretto di Messina. Che è stato alla corte dei potenti e ha fatto miracoli. Il Santo che è morto a 91 anni ed ha viaggiato. Il Santo viaggiatore che pur vivendo dentro il potere ha vissuto di carità, di umiltà, di preghiera e il suo miracoloso ha segnato percorsi profetici.

venerdì 8 gennaio 2016

Roma. Dal 16 gennaio Mostra Pannellare dedicata al bibliofilo e colonnello Italo – albanese Agostino Gaudinieri a 50 anni dalla scomparsa

Verrà presentata e inaugurata a Roma il prossimo 16 Gennaio 2016, Palazzo Sora, Corso Vittorio Emanuele, la Mostra pannellare dedicata al letterato bibliofilo colonnello, e combattente e decorato nella Grande Guerra, Agostino Gaudinieri di cui si ricordano, quest’anno, i 50 anni della scomparsa.
La Mostra è curata e coordinata sul piano scientifico da Pierfranco Bruni, Responsabile Etnie del Mibact.  

Gaudinieri era nato a Spezzano Albanese (un paese Arbereshe che tuttora è fedele alla lingua, alla tradizione e alla cultura Italo – albanese) il 28 luglio del 1892 e morto a Cosenza nel 1966.
Appartenente alla famiglia Gaudinieri – Guaglianone,  ha ricoperto rilevanti incarichi militari e ha svolto un ruolo importante proprio nella Grande Guerra nei campi di Bosco Cappuccio, nell’Isonzo e successivamente accanto ai Savoia. La madre era la nobile Amalia Guaglianone e il padre il nobile Mariano Gaudinieri, le cui discendenze risalgono alla nobiltà di Acri e di Spezzano Albanese  tra il tardo Rinascimento e l’età pre Illuminista.

domenica 3 gennaio 2016

“Le Pecore Filosofe” scritto da Maria Luisa Petruccelli e Irene Merlini, con le illustrazioni di Silvia Settepanella


COMUNICATO STAMPA

Domenica 3 gennaio 2016 presso la libreria “Binario 9 e 3/4” (Via Unità d’Italia 20) a Maglie (Le) sarà presentato il libro per bambini “Le Pecore Filosofe” scritto da Maria Luisa Petruccelli e Irene Merlini, con le illustrazioni di Silvia Settepanella, pubblicato per i tipi di Edizioni Esperidi.
Alle ore 16.30 è previsto un laboratorio filosofico per bambini dal titolo “Il gioco del pensiero” condotto dalle filosofe Maria Luisa Petruccelli e Irene Merlini; seguirà alle ore 17,30 la presentazione del libro.

Il volume. (Storia ideata da M. L. Petruccelli e I. Merlini, basata sul personaggio “Le Pecore Filosofe” creato da M. L. Petruccelli). La filosofia ha la capacità di generare domande che nessuno pensava esistessero. Ciò che manca oggi è l'abitudine alla parola filosofia e, ancor di più, manca, in senso affettivo, un atteggiamento filosofico nei confronti della vita che possa riabituarci a filosofare, una “provocazione filosofica”, che possa rivivere attraverso lo sguardo dei bambini. Questo libro nasce con l'intento di avvicinare i bambini alla filosofia, permettendogli che di scoprire che filosofare è non solo ragionare, ma anche emozionarsi, è logica ma anche creatività.

sabato 2 gennaio 2016

Nel centenario di Aldo Moro Lo scrittore Pierfranco Bruni pubblica “Il perduto equilibrio. Nei giorni tristi di Aldo Moro”.

Gli ultimi giorni di uno statista sono al centro del coraggioso romanzo di Pierfranco Bruni nella sua quarta versione con una chiave di lettura anticonformista


      
Pierfranco Bruni, in occasione del centenario della nascita di Aldo Moro (1916 – 2016) attraversa, in un nuovo romanzo – saggio, il destino tragico di una stagione di terrore tra le macerie degli anni di piombo e il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Bruni rilegge le drammatiche ultime lettere dello statista ucciso nel 1978 in un testo dal titolo: “Il perduto equilibrio”, editore “Il Coscile”, Castrovillari (0981 22632), già in libreria. Con un sottotitolo preciso: “Nei giorni tristi di Aldo Moro”. Al centro del libro c'è la storia d'amore e la passione di due giovani che si raccontano raccontando i giorni di fuoco in una città misteriosa, lacerante e devastata come Roma. Si incontrano a Piazza di Spagna, tra le vie di Roma, all’Università e si amano nella disperazione di capire il dolore che attraversava un tempo tragico.

      Marika, una terrorista della quale si perdono le tracce (e si scopre, alla fine, che viene uccisa in uno scontro con le forze dell’ordine) e un io narrante che definisce una temperie di guerriglia in una meditazione non solo meramente politica ma anche umana e profondamente legata alla storia di un intreccio ideologico. Un libro, che fa riflettere anche per le proiezioni letterarie e culturali e per le metafore che fanno da sfondo al percorso narrante.

Il mio amico Sabino Acquaviva è morto. Il sociologo che parlò delle Brigate rosse raccontò anche una splendida storia d’amore nel vento di Venezia

di Pierfranco Bruni




      Il mio amico sociologo, scrittore, forte pensatore Sabino Acquaviva è scomparso. Era nato nel 1927. E’ stato un sociologo attento. A metà degli anni Settanta ha “scavato” tra le parole delle Brigate Rosse. Ebbi modo di conoscerlo a Roma proprio alla fine di quegli anni. Il sociologo e lo scrittore. Abbiamo avuto una frequentazione il cui nostro dialogare era però la letteratura- anche dopo gli arresti eccellenti del 7 aprile con in testa Toni Negri. Lavorava all’università di Padova come Preside di facoltà. Ma su un suo libro mi sono più volte soffermato.
Un piccolo libro che è parte integrante del mio vocabolario letterario e resta tale insieme a pochi altri. Ebbi modo di parlarne in più occasione (da Roma a Taranto) e di questo, nel ricordarlo, voglio scrivere. È stato un amico e un maestro. Della stessa generazione di Francesco Grisi. Era nato lo stesso anno.

venerdì 1 gennaio 2016

A cento anni della nascita di Giorgio Bassani. Da il Giardino agli Occhiali d’oro

di Pierfranco Bruni



      Cento anni fa nel 1916 nasceva Giorgio Bassani. Pietro Citati ha scritto che Giorgio Bassani “ha sempre dimostrato di possedere una grande accortezza”. Perché, in fondo, è stato sempre “uno scrittore intimamente legato al senso di una autobiografia ideale, o per meglio dire alla dimensione lirica delle sue stesse esperienze di vita” (siamo a Luigi Baldacci). Esperienze che si sono trasformate in testimonianze e queste hanno dato vita alla “sua” forma letteraria. Sia nel romanzo che nella poesia. L’amore è stato uno dei temi che hanno interessato la sua ricerca letteraria soprattutto negli ultimi anni. Ma quest’amore, recitava in Epitaffio, “quando succede è sempre/un altro fatto”.
 
      Si incontrano e poi si allontanano. Il poeta e lo scrittore. La cifra della vita è nella decifrazione della parola. Una parola nel sentimento ascoltato e offerto. “…lo so che erano parole, le solite parole ingannevoli e disperate che soltanto un vero bacio avrebbe potuto impedirle di proferire, di esse, appunto, e non di altre, sia suggellato qui quel poco che il cuore ha saputo ricordare”. E’ la chiusa  de Il giardino dei Finzi – Contini. “Dunque addio e addio ancora, dolce squilla serale”. E’ Giorgio Bassani in Un’altra libertà. L’attesa che non conosce speranza. Sembra un poeta che ha dimenticato di chiedere o di cercare. Sembra il poeta del finito. Di un finito che conosce, comunque, il senso della rinuncia. La ragione, in Bassani, ha il sopravvento sul bisogno di capire che c’è una provvidenza laica in ogni viaggio. Ma in Bassani la provvidenza è un volo di gabbiani e la ragione è l’esistere.